Un viaggio sonoro attraverso epoche e stili differenti, con brani di autori classici e contemporanei che mettono in luce l’affinità timbrica ed espressiva di questi due strumenti. Un dialogo musicale che svela come chitarra e pianoforte, pur con le loro differenze, possano intrecciare colori e dinamiche, creando un’affascinante armonia tra passato e presente.
I protagonisti di questo concerto saranno due fratelli: il violino e la viola, della famiglia degli archi. Essi partiranno dalla Praga dell’Ottocento, con un duo di Kalliwoda, e da qui intraprenderanno un viaggio indietro nel tempo verso il classicismo viennese e tedesco, attraversando le musiche di Müller, Haydn e Mozart. Ad accompagnarli in questa avventura, quasi come Virgilio lo fu per Dante, sarà Schubert, i cui Lieder fungeranno da ricordo della dimensione romantica dell’inizio del concerto: un ritorno al futuro.
Un interrogativo che si aggiunge ad altri enigmi e che avvolgono di mistero Turandot, l’ultima opera del compositore Giacomo Puccini. Accompagnati al pianoforte da Marianna Wenzlova, sveleremo i segreti e scopriremo il fascino della principessa di princisbecco, come amava definirla il compositore.
Un momento di festa in occasione del Natale a cura del coro di voci bianche dell’Opera S. Alessandro (formato dall’unione del gruppi corali dell’Accademia S. Cecilia, della scuola S. B. Capitanio e dell’Istituto Sacro Cuore di Villa d’Adda) e del neonato gruppo orchestrale dell’Accademia.
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I capolavori lideristici di Robert Schumann Dichterliebe e Frauenliebe und Leben. Questi cicli di Lieder, intrisi di delicatezza e passione, esplorano le sfumature dell’amore, del desiderio e della perdita, con una sensibilità che tocca il cuore. Con la musica di Schumann, ispirata ai versi intensi dei poeti romantici, il concerto vi condurrà in un viaggio emotivo e poetico, in cui la musica si intreccia alla parola per raccontare l’anima umana.
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Dalla concomitanza dei 340 anni dalla nascita di Bach e gli 80 anni della morte di Bartók nasce l’idea di una serata unica nella quale sarà possibile ascoltare la musica di due giganti del panorama musicale occidentale, divisi dalle epoche del tempo e quindi differenti negli stili ma uniti da elementi strutturali del loro linguaggio e della loro estetica. Confrontare Bach e Bartok su un unico strumento offre la possibilità al pubblico e agli interpreti di ascoltare su un terreno sonoro comune le potenzialità di due stili così lontani ma così vicini. Trascrivere Bartok per organo offre ancora possibilità di ricerca su uno strumento assai esplorato dai compositori nel corso del tempo.
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Miguel Llobet e Federico Mompou fecero del canto popolare catalano il cuore pulsante della loro musica. Nelle loro mani danze e melodie secolari rinacquero a vita nuova, una vita in cui il moderno si sposava all’antico e in cui la voce di un popolo intero si faceva «cantar del alma» («canto dell’anima»). La serata sarà un omaggio con il suono e la parola, all’opera dei due grandi compositori di Barcelona, in cui respira l’incondizionato amore per la terra di Catalunya.
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Il calendario degli eventi verrà pubblicato verso la primavera.